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I PRINCIPALI MEGATREND DEL SECOLO
22 Maggio 2023L’immagine è abusata, ma in questo caso assume ancora più valore: quando Henry Ford, il fondatore della Casa dell’Ovale Blu e inventore del sistema produttivo della catena di montaggio, vedeva passare un’Alfa Romeo, si toglieva il cappello, in segno di rispetto. Tra qualche anno potrebbero essere molti di più gli americani che renderanno omaggio alle auto del Biscione. Perché, stando ai “si dice”, l’Alfa Romeo potrebbe iniziare a produrre negli Stati Uniti, affiancando gli stabilimenti europei attuali (Cassino nel Lazio e Pomigliano in Campania, oltre a Tichy, in Polonia, dove nascerà il B-Suv derivato dalla Jeep Avenger, quello su cui il Ceo Jean-Philippe Imparato ha smentito le indiscrezioni in merito al nome: non si chiamerà Brennero).
Sarà naturalmente una produzione di veicoli elettrici, quindi verrà attivata dopo lo switch previsto nella seconda metà di questo decennio. Perché Alfa Romeo dovrebbe iniziare a costruire una parte della sua produzione in America? Perché aspira a diventare un costruttore premium globale. E i concorrenti già da tempo hanno impianti negli Stati Uniti (BMW e Mercedes, per esempio). Imparato ha recentemente dichiarato che il segmento E, quello delle berline e suv di categoria alta, ha come mercato principale in termini di volumi proprio gli Stati Uniti, con la Cina al secondo posto. Alfa Romeo dovrebbe rientrare in questo segmento e dunque la scelta di un impianto di produzione negli States non sarebbe affatto illogica. Tanto più che il boss italo-francese ha sempre dichiarato che il core business dell’Alfa Romeo è e saranno le berline, tipologia di auto che garantisce l’assoluto piacere di guida: “Per me elettrificazione significa che le berline sono tornate. Vedrete una Giulia 100% elettrica – ha annunciato di recente lo stesso Imparato. Nelle prossime settimane congeleremo il design della nuova generazione di Giulia. Porterò sul mercato una berlina elettrica e probabilmente non solo una”.
Larry Dominique, Senior Vice-President Alfa Romeo a capo della divisione americana del marchio ha fornito qualche informazione in più sullo sbarco produttivo in America: ha lasciato intendere che la fabbrica non verrà costruita ex novo, ma verrà riadattato uno stabilimento già esistente. Il candidato più logico dovrebbe essere lo stabilimento di Belvidere (sì, proprio con la “i”), che si trova in Illinois, a 100 km da Chicago e dal lago Michigan. Questa fabbrica, costruita nel 1965 e più volte ammodernata, dove fino alla fine del 2022 si producevano le Jeep Cherokee, a fine marzo è stata fermata, con gravi incognite sul futuro dei 1.350 dipendenti che ci lavoravano. Ovviamente la produzione americana non metterà a rischio quella italiana: servirà a far crescere i volumi di vendita sui mercati internazionali.