L’Alfa Romeo, nella prima metà degli anni Cinquanta, terminata momentaneamente l’esperienza ufficiale nelle competizioni dopo aver conquistato i primi due Campionati del mondo di Formula 1, si dedicò alla costruzione di vetture “medie” per dimensioni e cilindrata, in grado però di offrire prestazioni notevoli e dotate di un carattere marcatamente sportivo.
La Giulietta segnò anche una svolta tecnica per l’Alfa Romeo, che mise a frutto la grande esperienza maturata nel periodo bellico nella lavorazione delle leghe metalliche per costruzioni aeronautiche facendone grande utilizzo Non a caso proprio presso l’Autodromo di Monza, nel 1957 l’Alfa Romeo presentò la Giulietta t.i., vettura che incarnava perfettamente questa nuova impostazione della Casa del Biscione.
La sigla TI, abbreviazione di Turismo Internazionale, connotava perfettamente l’evoluzione in chiave sportiva del modello berlina.
Con un maggior rapporto di compressione, unito all’adozione di un carburatore doppio corpo da 35, il quattro cilindri da 1290 cm3 poteva erogare 65 cavalli, contro i 53 della versione normale.
Leggera e veloce la Giulietta TI con soli 908 kg in ordine di marcia, raggiungeva i 155 km/h, ma oltre che per le prestazioni, stupiva anche per l’efficienza, con un consumo medio, a 80 km/h, di soli 8,6 litri/100 km e che, con i 40 litri di capacità del serbatoio, consentivano una notevole autonomia per l’epoca.
Il successo della vettura si protrasse fino al 1964, quando la produzione al Portello totalizzò ben 92.658 esemplari.
Le foto ed i contenuti sono stati forniti da Ruote da Sogno.
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