Il 5 marzo 1963, il progettista Carlo Chiti e i fratelli Chizzola, titolari di una concessionaria di automobili in Friuli, fondano una piccola società con sede a Feletto Umberto, vicino a Udine, con l’obiettivo di collaborare con Alfa Romeo nella costruzione della Giulia TZ, una compatta gran turismo disegnata da Zagato, realizzata su motore e meccanica della Giulia e dotata di un esclusivo telaio tubolare (da qui l’acronimo Tubolare Zagato). Inizia così una delle più belle pagine del Motorsport internazionale, tanto che l’azienda diventerà ben presto il Reparto Corse ufficiale dell’Alfa Romeo.
Infatti, nel 1965, viene acquisita dal Biscione con l’obiettivo di gestire il ritorno ufficiale nelle competizioni, dopo il ritiro avvenuto alla fine del Campionato del Mondo di F.1 del 1951, con la conquista del secondo titolo con l’Alfetta. Per questo motivo la Casa automobilistica decise di creare un’organizzazione ad hoc per le competizioni, fisicamente staccata dalla sede produttiva e con una discrezionalità sufficiente nel prendere rapidamente decisioni tecniche e sportive. Il Direttore Generale di questa nuova realtà industriale e sportiva è il carismatico ingegner Carlo Chiti, che dopo poco tempo trasferì l’Autodelta in alcuni anonimi capannoni a Settimo Milanese, non lontano da Arese. Da qui usciranno alcune delle più famose Alfa Romeo da gara, tra cui la leggendaria Giulia Sprint GTA del 1965, che vinse tre Challenge Europeo Marche consecutivi, decine di campionati nazionali e centinaia di gare singole in ogni parte del mondo.
Nel 1967 l’Alfa Romeo decide di compiere il grande salto nella categoria “prototipi”, all’epoca il maggior palcoscenico internazionale delle competizioni automobilistiche, con la 33/2 litri che conquista il primo trofeo al suo debutto nella corsa in salita a Fléron, in Belgio. L’anno successivo le vetture prototipo dell’Autodelta si aggiudicano la vittoria di categoria alla 24 Ore di Daytona, alla 1000 km del Nurburgring, alla 500 km di Imola e alla 24 Ore di Le Mans. Straordinaria anche la leggendaria “33 TT 12” del 1975, probabilmente l’anno di maggior prestigio per l’Autodelta, con cui vinse il Campionato del Mondo Marche, bissando il successo due anni più tardi con la “33 SC 12”.
In seguito Autodelta si occupò della gestione di tutti i programmi sportivi di Alfa Romeo, dal trofeo Alfasud alla Formula 1. Nel 1984 Carlo Chiti lasciò l’azienda e l’anno successivo l’Autodelta fu sciolta. Va infine ricordato che l’Autodelta fu anche una formidabile palestra di tanti piloti italiani, tra cui Andrea de Adamich, Arturo Merzario, Andrea De Cesaris, Bruno Giacomelli, Giorgio Francia, giusto per citarne alcuni, e altrettanti campioni stranieri: da Jochen Rindt a Jacky Ickx, da Jean Pierre Jarier a Mario Andretti.
Il RIAR festeggerà i 60 anni dell’Autodelta in pista a Monza durante l’ACI Storico Festival il 16 aprile. Per gli Alfisti sarà l’occasione per girare sul tracciato del “Tempio della Velocità” e di partecipare alle tante celebrazioni. Per iscriversi, clicca qui.